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Mental Health e creatività: ce ne parla lo Psicologo Paolo Grampa di Alice Onlus

A tutti capitano momenti di difficoltà, capiamo insieme come affrontarli.

In occasione del mese di maggio, dedicato alla Mental Health awareness, abbiamo voluto realizzare una partnership editoriale con Associazione Alice Onlus e lo Psicologo Psicoterapeuta Paolo Grampa. 

L’obiettivo di questo contenuto è quello di dare alcune informazioni e spunti su questo tema, ancora un po’ difficile da affrontare apertamente, per supportarti nelle possibili difficoltà che tutti incontriamo nella nostra vita, legate a paure, insicurezze, periodi di stress. 

Crediamo che, soprattutto in questo periodo particolare, sia importante parlare di mental health e vogliamo provare a dare il nostro contributo e sostegno a tutta la community. 

Sentiamo allora cosa ha da dirci lo Psicologo Paolo su questo tema: 

È ormai ampiamente condiviso il motto proposto dall’organizzazione Mondiale della Sanità, presente nella Dichiarazione di Helsinki, secondo il quale non c’è salute senza salute mentale[1].

Se è però semplice condividere il senso di tale affermazione, risulta più complesso definire chiaramente cosa sia la salute mentale.

Mi faccio aiutare allora dal Ministero della Salute del nostro Paese, che definisce la salute mentale come “lo stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni[2].

Davanti a tale definizione e alla luce della ancora attuale pandemia da Sars-CoV-2 in corso (con tutte le sue implicazioni di isolamento sociale, restrizione della libertà personale, ricadute economiche e sociali…) credo sia facile per ciascuno di noi affermare che, almeno nell’ultimo anno, ci siano stati dei momenti nei quali la nostra salute mentale ha vacillato, è stata messa alla prova o ha subito dei duri colpi. 

Paure, timori e angosce per il proprio futuro lavorativo e personale, insorgere di difficoltà legate al venire meno del contatto con amici e affetti, convivenza forzata e prolungata, numerosi lutti da elaborare sono solo alcune delle cause dell’aumento di sintomi ansiosi e panico, momenti di forte sconforto, difficoltà nel controllare rabbia e aggressività e variazioni nella motivazione al lavoro[3].

Come affrontare questa situazione? Quali risorse si possono mettere in campo?

Una, tra le svariate risorse a nostra disposizione, è certamente la creatività. Con questo termine intendo non un atto singolo, legato a un dono innato e di pochi. Bensì, il risultato della complementarietà tra deduzione e intuizione, tra ragione e immaginazione, tra emozione e riflessione, tra pensiero divergente e pensiero convergente[4]

Creatività come processo accessibile a tutti, che permette di ristrutturare in maniera nuova e originale, inedita e feconda, situazioni apparentemente immodificabili, che rischiano di trasformarsi in sabbie mobili per la mente.

Tutti i giorni, nel lavoro di psicoterapeuta, incontro persone che, immobilizzate da differenti gradi di sofferenza e disagio, si cimentano nella sfida di creare qualcosa di nuovo e di buono per sé stessi e per il proprio futuro.

Ed è proprio nel momento dell’incontro, dell’ascolto dell’altro e del confronto, del sentirsi visti, compresi, accolti ma non compatiti o rassicurati con slogan posticci come l’ormai celebre “andrà tutto bene”, che la creatività può essere messa nuovamente in moto.

La prospettiva differente fornita dallo sguardo dell’altro, l’atteggiamento fermamente ma dolcemente svezzante e la prospettiva di un’assunzione di responsabilità equilibrata sono gli ingredienti fondanti un buon processo di creatività.

Allora largo alla creatività, non solo quella finalizzata alla produzione di merce, pubblicità, beni e articoli monetizzabili.

Largo alla creatività come risorsa dell’uomo che permette di alzare ancora una volta lo sguardo verso un futuro nuovamente immaginabile e sognabile.

Approfondimento: la paura del futuro

Abbiamo chiesto alla community quale fosse la maggiore difficoltà /paura riscontrata in questo periodo e la risposta è stata “la paura del futuro”. 

Come fare quindi a superare questa paura, quando ci si sente bloccati; quando non si riesce magari a prendere una decisione o il peso di quello che succederà sembra essere troppo difficile da sopportare? 

Ci risponde il dott. Paolo:

  • L’arma più potente che abbiamo a disposizione sono le relazioni; per affrontare le proprie paure, le angosce e i timori è bene non essere soli. Affetti e relazioni buone con le quali condividere i propri pensieri ci permettono di sgonfiare le nostre paure, non facendoci sentire soli.
  • Bisogna ricordarsi che la paura è un’emozione di base per l’essere umano, ha quindi un prezioso valore: ci permette di muovere i nostri passi con cautela. Educarsi, quindi, a trasformare la paura in qualcosa che ci fa essere accorti e ponderati invece che bloccarci.
  • Aver paura deve diventare lo stimolo per considerare strade nuove, prospettive differenti e non ancora valutate

E tu? Come stai vivendo questo periodo? Hai delle strategie per ritrovare la serenità e l’equilibrio? Cosa ne pensi della mental health? Scrivici nei commenti e ti risponderemo con il supporto dello Psicologo. 


Cos’è Associazione Alice Onlus e cosa fa?

Alice è una associazione no-profit di Milano formata da psicologi e psicoterapeuti con un’esperienza pluriennale nel campo dell’età evolutiva, dell’adolescenza, della genitorialità, della psicologia scolastica e dei DCA (disturbi del comportamento alimentare).

Dal 2012 inoltre è in prima linea nella prevenzione primaria del femminicidio grazie al progetto “RispettaMI”. Collabora su tutto il territorio lombardo con privati cittadini, istituti scolastici di ogni ordine e grado, agenzie educative extrascolastiche, associazioni e istituzioni pubbliche, creando realtà di rete e favorendo lo sviluppo di sinergie.

I servizi che offre si articolano in proposte di prevenzione, formazione e intervento clinico.

Puoi visitare il sito dell’associazione per scoprire tutte le iniziative in corso e seguire la pagina Instagram per contenuti dedicati alla mental health su tantissimi argomenti. 

Paolo Grampa: psicologo psicoterapeuta a orientamento analitico, si occupa di pazienti in età evolutiva, giovani e adulti. Lavora per Associazione Alice Onlus e collabora con il reparto di Pediatria Oncologica dell’IRCCS Istituto dei Tumori di Milano. Puoi seguirlo sul suo canale IG @dottor_paolo per altri contenuti riguardanti il tema della mental health

Noemi Lalli: è una giovane graphic designer e illustratrice italiana che comunica messaggi positivi e poetici della sua realtà, attraverso corpi umani ed elementi naturali. Ho collaborato all’iniziativa con le sue illustrazioni. Un ringraziamento speciale! Per vedere tutti i suoi lavori seguitela sul suo canale IG @noemilalli.


[1] World Medical Association. Dichiarazione di Helsinki. Principi etici per la ricerca biomedica che coinvolge gli esseri umani. Evidence 2013.

[2] http://www.salute.gov.it

[3] Brooks SK, Webster RK, Smith LE, Woodland L, Wessely S, Greenberg N, Rubin GJ. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet.

[4] Biasion, I (2017). Il cervello e la creatività: le basi neurali e molecolari del processo creativo. State of Mind.

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